Italiano Français English Монгол 中文 Español Deutsch Русский اللغة الانجليزية

L’artiste mongole Zulaa dans son atelier

Munkhzul Bundgaa

Munkhzul Bundgaa (“Zulaa”) è nata nel 1985 a Ulaanbaatar. Nel 2012 si è laureata presso la Facoltà di Belle Arti dell'Università delle Arti e della Cultura della Mongolia.
È una giovane artista emergente con una grande sensibilità verso l'umanità.
Si connette con Madre Natura e con Dio a modo suo, dalla spiritualità all'essenza della vita.
Dipinge ad acquerello perché ritiene che questa tecnica, sebbene più difficile da padroneggiare rispetto ad altre, ma consenta di rendere meglio le espressioni umane.

Le repas du petit enfant en Mongolie

"Un piatto succulento"

2014 Acquarello su carta 38x27 cm

Questo dipinto rappresenta delicatamente i momenti della vita quotidiana, impressi per sempre nella memoria della madre. Il bambino è molto carino e innocente e non si preoccupa di nulla. Glielo puoi vedere negli occhi. La saliva gli gocciola dalla bocca. Il dipinto mostra il rapporto tra madre e figlio. È ovvio che una madre metterà tutto il suo cuore nel preparare un buon pasto per il suo bambino. E quando il bambino mangia il piatto che la mamma gli ha preparato, gli sembra delizioso. Mostra anche un bambino pieno di amore materno.

Aquarelle représentant un enfant mongol qui pleure après une chute de cheval

"Il piccolo fantino"

2015 Acquarello su carta 45 x 35 cm

Rappresenta uno dei tre sport maschili mongoli, ovvero le corse di cavalli. Dimostra anche che a queste gare prendono parte anche bambini molto giovani. A proposito di questa bambina, stava cavalcando un cavallo ed è caduta da esso. Ora è frustrata perché si è rotta la pelle della gamba. L'acquarello consente di rappresentare perfettamente l'espressione della sua faccia, la rabbia e la frustrazione.

Peinture traditionnelle d’un dieu mongol

"Discorso divino"

2014 Guazzo su tela 44x28 cm

Il dipinto, con i suoi tratti tipici della pittura tradizionale mongola, tenta di penetrare l'universo intimo degli Dei, sorprendendoli nel loro discorso sulle buone azioni e peccati dell'Umanità.